Tra le manifestazioni italiane vinicole più vivaci ed eleganti per la magia del paesaggio primeggia sicuramente Benvenuto Brunello, arrivata alla 28esima edizione. Montalcino è un paesaggio incontaminato su una collina contornata da boschi ed è in questo territorio che risale all’800 la nascita del Brunello di Montalcino, uno dei vini toscani più famosi al mondo.
Dal 21 al 24 febbraio 2020 sono state 143 le aziende all’interno dei Chiostri di San Agostino che hanno presentato in anteprima in Italia (dopo le anteprime in America e Canada) i loro vini in vendita dal 1 gennaio di quest anno: il Brunello vendemmia 2015, le riserve 2014 e il Rosso 2018.
Si è parlato di annata a 5 stelle per il 2015 una vendemmia da tutti considerata una delle migliori degli ultimi 10 anni, non a caso celebrata anche da una cena di gala dal tre stelle Michelin #EnricoBartolini.
Un’edizione particolare pre annunciata anche da #VittorioSgarbi con una lectio magistralis in cui parla di “annata ad opera d’arte” e afferma ” Il Brunello di Montalcino è vino d’arte, coerente con la storia del suo territorio” e ancora “Il Brunello è come Raffaello” è “identità di civiltà e cultura”.
E se il vino è un matrimonio tra uomo e terra e rapisce emozionalmente e fisicamente abbiamo voluto riportare qui almeno tre eccellenze ritrovate a Montalcino, tre esempi di cultura della vite, amore, passione, un credo che unisce italianità e conoscenza. Chi fa vino ha un legame molto forte con la terra è testimone di uno scambio di doni, e per questo la sua riconoscenza si trasforma in creazione, la creazione di un prodotto che ci fa scoprire magia e piacere. I nostri Produttori sono simbolo del nostro essere coraggiosi, combattivi, appassionati e vanno tutelati per continuare a omaggiarci di questo nettare della terra. L’attuale situazione di stallo e incertezza dettata dal #coronavirus non li fermerà
Ecco a voi Tre espressioni diverse
Col di Lamo
Determinazione e tenacia, “un omaggio alla straordinaria esperienza di essere donna” è il credo di #GiovannaNeri alla guida della cantina Col Di Lamo insieme alla figlia Diletta.
La tenuta si estende nel territorio di Montalcino per circa 80 ettari, di cui 6 a Brunello di Montalcino, 1,5 a Rosso di Montalcino e 2 a vitigni autoctoni, tutti a conduzione biologica. Perfettamente integrata nel paesaggio, la cantina è inserita nel declivio naturale delle colline coltivate a Brunello di Montalcino che la cingono tutto intorno Giovanna , figlia di un imprenditore agricolo , si dedica in prima persona alla produzione delle sue “creature”: il Brunello di Montalcino, il Rosso di Montalcino, il Lamo e l’Acquavite.
“Fare delle difficoltà un’opportunitàIn un periodo difficile come questo momento vogliamo pensare a come migliorarci”
www.coldilamo.it
Tornesi
Una famiglia, una storia: nel 1865 Narciso Tornesi acquista il podere Le Benducce.
Nel 1993 #MaurizioTornesi attuale proprietario avvia la produzione di Rosso di Montalcino e nel 98 fa uscire il primo Brunello. Ora con moglie e figlia si dedica alla raccolta a mano delle uve. Tanto impegno e tanta umiltà, la voglia di fare meglio di imparare ancora.
Oggi i Tornesi hanno una cantina classica ed elegante ma con attrezzature modernissime. I vigneti sono coltivati senza uso di diserbanti.
in totale 25000 bottiglie sangiovese in purezza
L’annata 2015 spettacolare è stata presentata con una nuova etichetta: si chiama Benducce 570 , ia indicare l’altitudine in cui i vigneti sono collocati.
Un podere allegro e ricco anche di frutteti . Qui Maurizio pianta ciliegio, pesco, pero melo susino albicocco melograno.
Elisa Tornesi “e’ un periodo surreale le vendite e le degustazioni sono state interrotte gli importatori sono fermi e considerando che l’80% dei nostri estimatori sono stranieri dobbiamo sperare che aumentino in casa nostra. Cercheremo di organizzare qualche cosa a breve, magari collaborando anche con gli chef, facendoci conoscere di più qui in Italia come eccellenza”
www.brunellotornesi.it
Uccelliera
A Castelnuovo dell’Abbate sorge un bellissimo podere che confina con Le antiche cave di alabastro, con cui sono state fatte le arti di pregio dell’abbazia di Sant’Antimo.
#AndreaCordonesi ha acquistato la proprietà nel 1986, creando l’Uccelliera, non c’ erano vigne c era un casolare e una vecchia vigna di famiglia.
“stavo cercando un modo di vivere un rapporto con questa terra che andasse oltre ad un risultato imprenditoriale puro e semplice.”
“L’agricoltura oggi richiede molto impegno individuale, ma non può essere pensata come un lavoro solitario. Bisogna crescere insieme, perché se il mio vicino sbaglia, ne soffro anch’io e viceversa. Per questo dedico tempo alla vita associativa della categoria, alle riunioni, allo studio di tutto quello che fuori dai campi fa parte del nostro lavoro. Il nostro è un lavoro importante per la società intera, va fatto con coscienza e responsabilità.”
Il suo Rosso di Montalcino 2018 è stato apprezzatissimo dalla critica
Andrea come la vive oggi: “Sono qui che osservo, osservo i fatti giorno per giorno. Ho la fortuna di essere in campagna e le giornate nel silenzio o in solitudine lontano dalla gente non sono una novità. Mi sento comunque ancora fortunato a essere un produttore di vino, vera espressione di umanità , cultura, territorio. Il vino rosso una volta in bottiglia può aspettare senza perdere valore, anzi”.
www.uccelliera-montalcino.it