Il mondo del bartending sta assumendo un’evoluzione rapida, grazie soprattutto alle figure che lo muovono, ovvero i “bartender” chiamati in alcuni casi “mixologist”, che hanno scelto questo mestiere grazie al fascino subito dai cocktails e dal bere miscelato in genere, dalla ricerca assidua di prodotti anche “poco convenzionali”, rileggendo artisticamente i drinks e anche per affascinare a loro volta coloro che approcciano il bancone.
The Spirit apre a Milano, con la consapevolezza di rendere omaggio sia al bartender che al cliente, all’insegna di una scelta di prodotti di eccellenza non solo nel beverage ma anche nell’ambient.
Una larga lamiera scura, nera, ricoperta di borchie è la porta di ingresso, preludio ad un locale che ispira, che suscita “suspence” ed intriga.
Una vecchia lampada da mercantile è accesa, ad indicare che il locale è aperto. Tre oblò, finemente bordati da un sottile filo di ottone, lasciano intravedere un bancone di legno. Appena entrata, mi sono sentita improvvisamente “fuori dal tuo mondo”. Accogliente, raffinato, pregno di una opalescente luce soffusa, The Spirit è un luogo che cattura la tua attenzione e ti fa sentire in un viaggio.
Una boiserie di legno lucido nero, specchi , divani e poltroncine vittoriane di soffice velluto color turchese, porpora e pavone, il bancone in prezioso legno di mogano massello con intarsio in onice retroilluminata, circondato da sgabelli in pelle color senape, tavolini differenziati tra loro dal basamento in marmo a creare delle zone con sedute dedicate a coppie o piccoli gruppi. Oro e platino in alcuni elementi di arredo della prima sala, il blu genziana in quelli della seconda.
Potrei essere all’Oriole di Londra, o in un altro bar nord europeo, però qualcosa mi riporta anche a Milano, forse l’accuratezza di alcuni particolari, come le preziose bottiglie di gin adagiate negli espositori a oblo.
Il locale ricorda il lusso degli yatch e forse anche questo particolare rimanda al viaggio.
ll design degli interni è a cura di Juan Carlos Viso* , designer venezuelano che vanta collaborazioni con lo
studio di architettura Dordoni e brand di fama internazionale come Artemide, Minotti e Molteni. Juan utilizza lo stile dell’architettura eclettica italiana del primo Novecento, con accenni Deco’ e Liberty con un concept fortemente ispirato ai viaggi nel tempo e nello spazio, costellazioni, note astrali, segni zodiacali, tarocchi, carte da gioco, illusione e magia.
The Spirit è un concept che nasce dall’ esperienza internazionale di cinque professionisti italiani che vivono tra Milano, New York, Shanghai e Hong Kong, accomunati dal fascino suscitato dai migliori cocktail bar del mondo e dal sogno di creare qualcosa di unico nel panorama Milanese.
Il Bar manager del locale è Fabio Bacchi* , uno dei più noti volti della bar industry italiana, ambasciatore di uno stile di bartending che coniuga ricercatezza del prodotto e servizio, totalizzante nel perseguire un concetto di esclusività che si esprime in un’artigianalità del bere sofisticato. Già in Italia come Bar Manager del Principe di Savoia di Milano e del Quisisana di Capri, fondatore ed editore del magazine BarTales, la sua carriera si è sempre sviluppata nell’ambito degli hotel di lusso di tutto il mondo. E’ lui ad accogliermi e a raccontarmi di questa avventura, ovviamente con un cocktail in mano. “L’idea è quella di creare un luogo che possa essere anche un club privato, chi vuole può avere il suo armadietto e tenere la propria bottiglia per la visita successiva. Vogliamo si crei una situazione di comfort e intimità, in un ambiente rilassato ed elegante. Vogliamo offrire ciò che c’è di meglio al momento, nei distillati specialmente, perchè siamo sicuri di avere clientela esigente e preparata, per questo ho cercato di creare una squadra di professionisti, che oltre a saper fare bene questo mestiere, ci mette cuore e passione, come me”.