Chi non ama la Toscana alzi la mano. È una delle ragioni con più appeal al mondo per la bellezza delle città d’arte, per i suoi borghi , le sue colline ricche di vigneti e ulivi, la sua gente, il suo fantastico vino il suo cibo e i suoi sapori.
Per gli stranieri stranieri è una meta sicura e ambita, e lo conferma la stampa estera: The Sunday Times racconta di quanto gli inglesi amino il cibo toscano, The Telegraph ammira le spiagge esclusive di Punta Ala, il new York Times riporta che gli americani sono attratti dalla magia della natura toscana.
Ma anche gli italiani amano la Toscana e sempre più vogliono avvicinarla, sempre più sono alla ricerca di luoghi dove ci viene regalato un pezzo di storia, di cultura e tradizione.
I turisti e gli amanti del ️bello scelgono la Toscana, racconta orgoglioso Alberto Peruzzini (direttore di Toscana promozione turistica) intervistato da Klaus Davi a Milano lo scorso 8 febbraio. Ed è a loro che si rivolge il nuovo progetto di promozione turistica “Toscana Ovunque Bella”, Una piattaforma online della Toscana , un progetto di “crowd storytelling che offre al turista e al curioso una regione da riscoprire sotto sfaccettature diverse , che entra in sintonia subito con chi cerca un viaggio che si esperienza”.
Attraverso le narrazioni si ritrovano i luoghi più conosciuti e rivisti con altri occhi, ma si conoscono anche realtà nuove, paesaggistiche e sociali.
I toscani sono popolo che sa esprimere ancora molta tradizione, tramandata di generazione in generazione : agricoltori , artigiani, cuochi e associazioni. Citiamo solo pochissimi esempi, come le stoffe Busatti, ad esempio, sono lavorate artigianalmente dal 1842 e l’azienda è guidata dalla stessa famiglia, arrivata ora all’ottava generazione. I metodi artigianali la fanno da padrone anche fra i soci della Cooperativa Artieri, che dal 1895 riunisce a Volterra gli artigiani dell’alabastro della città, attualmente ne conta 27. “Toscana Ovunque bella” ci parlerà di loro e di tanti altri protagonisti di un mondo che tutti vogliamo preservare, che non è una favola ma la nostra storia, una storia tutta italiana.