Non conoscevo bene lo snow Polo, ne avevo sentito parlare, e forse avevo visto qualche immagine su un magazine in aereoporto.
Se il Polo è uno degli sport di squadra più antichi, nato in Persia 2500 anni fa, lo Snow Polo è recente, creato dall’idea di Hanspeter Danusen leggendario Direttore del Turismo a St. Moritz e dalla “Vision” di Reto Gaudenzi, ex giocatore di Polo che ha fondato la St Moritz Snow Polo Cup nel 1985. Questo brillante sport è una magica combinazione di eventi della natura: ghiaccio, neve, acqua; perchè magari non ci si pensa, ma si è a 1800 metri di altezza e si gioca su un lago profondo 80 metri, che deve per forza di cose gelare.
Quest’anno mi sono decisa a seguire l’evento. Dunque? La risposta: mai visto nulla di più spettacolare. Ammirare questi giocatori, o meglio “fighters” sui loro agili e muscolosi cavalli, correre su una lastra di ghiaccio, inseguire la palla, mentre schizzi di neve e fumo di freddo li avvolgono, alle loro spalle le maestose montagne svizzere, è un’esperienza unica, di cui anche il pericolo fa parte, è uno sport duro, rischioso ed è forse questo aspetto che rende anche “sexy” il gioco del polo, dove adrenalina e allure si mescolano, e questi giocatori “fearless” catturano l’attenzione e attraggono uomini e donne.
Aggiungiamo poi un contesto glam e mondano, un villaggio creato su misura sopra il lago, con aree VIP, ristoranti, tribune gremite, media center, dj set e palco premiazioni. Quindicimila spettatori partecipano con entusiasmo, complice il cielo blu, il sole, e lo champagne.
Perrier Jouet, sponsor e squadra allo stesso tempo, riempie i calici della folla entusiasta. Sponsor di lusso e di eccezione anche per le altre teams: Cartier, La Martina, Maserati.
Nelle tre giornate vengono disputate anche La Martina Cup e il Cartier Trophy, per dare più completezza al torneo.
Dietro ogni squadra, dietro ogni sponsor, le storie dei giocatori, di questi “cavalieri” , che elegantemente in tre giorni di gara entrano nel tuo cuore.
Come il trentenne svizzero Tito Gaudenzi, della squadra Badrutt’s Palace, cresciuto in questo mondo e organizzatore insieme al padre di diversi tornei di Polo internazionali. Tito è addicted al Polo. “E’ l’unica cosa che mi fa dimenticare tutto”.
Ambizioso, impaziente, un tocco di spavalderia, il suo motto è “no win, no mercy”. Ci vuole entusiasmo, passione, equilibrio ma non è sufficiente “Io gioco per vincere, non per partecipare. Mi preparo per mesi, e quando sono sul mio cavallo non penso a niente, non sento niente, per me non esiste nemmeno il pubblico, in quel momento il mio corpo è tuttuno con il mio cavallo, le nostre forze si uniscono e una parte aggressiva di me esce fuori per dominare la situazione”.
Di approccio più soft lo svizzero Fabio Meyer, capitano della squadra Perrier Jouet, poco più di vent’anni, che con uno sguardo dolce e un sorriso accennato mi racconta che per lui la vincita è una part del tutto, ma che ciò che conta è esserci “Io sono felice di giocare, ce la metto tutta, in squadra c’è la mia famiglia, ci divertiamo, ci sentiamo uniti, ci mettiamo tutta la nostra passione. Il Polo è un qualcosa di speciale, io lo amo tantissimo, se vinco sono molto contento, ma gioco perchè mi fa felice”.
Sono le parole e lo standing del campione argentino Dario Musso, della squadra che tra l’altro ha vinto quest’anno la St Moritz Cup, a definire meglio quello che significa questa gara “Devi essere aggressivo e molto concentrato, fare squadra, coordinarti bene con il tuo team, la strategia è fondamentale”.
E dalla Malesia, per il team Maserati, una famiglia che ha a capo il padre.
Tutti giovanissimi, ancora eccitati ed emozionati di ricevere tanto calore nella freddissima St Moritz di questi giorni.Posso dire di avere scoperto uno sport unico dove amateurs , giocano a fianco di professionisti, dove non c’è età, genere ( è una donna la capo squadra di Badrutt’s Palace, Melissa Ganzi), peso, razza. E se per lo più è uno sport per “benestanti”, è la passione a determinare chi sei sul campo, non il tuo ceto sociale. Un’esperienza bellissima fatta di natura, sport e ovviamente glamour, champagne, un opening party al Sunny Bar del Kulm Hotel, la cena di gala al Badrutt’s Palace, il farewell party al Polo Bar di St Moritz…e tante altre delizie….alla prossima!