Charlie Brown ha fatto storia a Milano proponendo dagli anni 90 una cucina genuina pugliese verace. Oggi, ristrutturato con il look di una masseria di campagna con pietra leccese, tovaglie a quadretti, sedie in legno e un camino vuole riflettere ancor di più l’anima genuina del territorio salentino.
Charlie Brown deve il suo successo al suo mentore Antonio Moscara che lo prende in gestione dal 96.
L’imprenditore pugliese aveva inaugurato nella stessa zona Riad Yacout, ristorante come un riad marocchino. Il suo attaccamento alle origini è chiaramente espresso con il progetto Charlie Brown, raccontando di una regione legata alla terra, all’agricoltura che con piatti semplici e ricchi al contempo porta un pizzico di gioia.
Nel dehors vetrato un goloso buffet a vista con carciofi, la Parmigiana di melanzane seduce gli ospiti.
La novità è “Braceria della pizzica salentina” ovvero una griglia a vista dietro un lungo bancone gastronomico che mostra le succulenti carni da cuocere, dalle amate “Bombette” lavorate a mano con broccoli alla Salsiccia con rape ‘nfocate, dalla Costata di asina o puledra (un must) alla Tartare di puledrina condita con ricotta di pecora, cipolla caramellata, capperi e uova; dalle Cotolette (di maiale o di agnello) fino alla Grigliata mista salentina che mette tutti d’accordo.
Tra i piatti in carta
Pizzulisciemù (dal verbo pizzulisciare che in dialetto salentino significa becchettare, spiluccare), ovvero gli antipastini da condivisione: dai Frittini (pittule) con vin cotto alla Scurtigghiata di favette, cicoria, pancotto e olio al peperoncino), fino alle immancabili Polpette al sugo della nonna. Poi ci sono Le paste delle antiche tradizioni: orecchiette alle cime di rapa; ziti con sugo e polpette; paccheri con salsiccia e carciofo; zuppa di legumi e cereali, le Lasagne della domenica e un’altra specialità, la Tiella, con riso, patate e cozze che Charlie Brown scompone in monoporzione gratinata al forno.
Lo spirito del contadino
Fave e cicoria, Cime di rapa ‘nfocate, puntarelle con cipollotto e cacioricotta e verdure di campo, sempre secondo stagione; a cui seguono i Latticini delle Murge e della Campania, come la Burrata d’Andria o la Sfogliata vaccina con rucola, pomodorini secchi e tonno o mortadella, quest’ultima molto diffusa nelle gastronomie estive. Tra le ricette delle antiche tradizioni invece si trovano i Pezzetti di puledro in pignata, il Polpo alla pignata gallipolina e infine il Polpo croccante alle spezie su purea di fave.
La pizza
E’ la classica napoletana, cotta nel forno a legna e a lunga lievitazione.
Alle tradizionali, si aggiungono le Pizzate pugliesi con gli ingredienti più tipici: la Puccia barocco leccese con caponata, capperi, olive e Burrata d’Andria o il Panzerotto de Santu Ronzu con pomodoro, mozzarella, cotto e crema si basilico; e ancora la Casereccia, con fior di latte, stracciatella, caponata di melanzane, cipolla, capperi e sfilacci di bresaola.
La novità assoluta sono invece i Roll in Pizza, che nascono con una pasta della pizza, arrotolata su sé stessa avvolgendo diverse combinazioni di ingredienti, per poi essere fritta e asciugata in forno, e infine tagliata a rotelle.
CHARLIE BROWN
Via Spartaco 37, ang. Via Cadore – 20135 Milano
Tel +39 02255010609
Info: info@ristorantecharliebrown.com ristorantecharliebrown.com
IG @charliebrownmilano.com
Orari: tutti i giorni dalle 12 alle 15, dalle 19 a mezzanotte
Prezzo medio: 20-25 euro a pranzo e 40-45 euro a cena