Si è celebrato lo scorso 8 febbraio a Milano, nelle prestigiose sale di Palazzo Bovara, il ventitreesimo compleanno del Consorzio del #ButtafuocoStorico.
Non è un vino di cui si parla molto , eppure Buttafuoco è un vino prestigioso dell’Oltrepò Pavese che può competere con i grandi vini italiani per la sua storia e i suoi vitigni possenti. E’ un vino di grande struttura e personalità, con affinamento minimo in botti di legno di 12 mesi, e 6 in bottiglia.
Fatto con 4 uve, croatina, barbera, uva rara e ughetta di canneto, deve il suo gusto particolare anche all’esposizione al sole dei vigneti in collina e al suolo minerale.
Il Club del Buttafuoco Storico è un’associazione, un consorzio, che si trova a Canneto Pavese, composta da 14 viticoltori tra cui giovani produttori e aziende storiche dell’Oltrepò Pavese che dal 1996 tutelano il prodotto, (70.000 bottiglie in tutto) che con il loro impegno hanno promosso il vino anche all’estero. Le vigne per essere iscritte al Club devo avere nella loro storia l’impianto a Buttafuoco e allevate secondo il metodo Gujot. Le vigne storiche del Buttafuoco Storico sono : Bricco in Versira, Cà Cagnoni, Canne, Casa Barnaba, Casa del Corno, Costera, Catelotta, Frach, Garlenzo, Montarzolo, Pitturina, Pregana e Sacca del Prete.
Alla celebrazione tra gli ospiti erano presenti Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Fabio Rolfi, Assessore Agricoltura Regione Lombardia, Fiorenzo Detti, Relatore e docente A.I.S., Marco Maggi, Presidente Club del Buttafuoco Storico, Luigi Gatti, Presidente Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Fabiano Giorgi, Presidente Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week Francesca Panizzari, Sindaco di Canneto Pavese, Gene Gnocchi.
Il marchio distintivo del Buttafuoco Storico è rappresentato dal Veliero del Buttafuoco: una nave con le vele infuocate. Il Veliero è anche il logo del Club, contenuto in un ovale – botte tipica dell’Oltrepò Pavese, e sostenuto dalla scritta Buttafuoco. Da qui si dipartono due nastri rossi che rappresentano il Versa e lo Scuropasso, i due torrenti tra cui tradizionalmente si produce il Buttafuoco Storico: la primissima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese denominata “Sperone di Stradella“.
Fra storia e leggenda Peter Schenk narra che nel 1859 una compagnia di marinai Austriaci impegnata a traghettare le truppe sul fiume Po, invece di andare in battaglia in terraferma si ferma a fare strage di botti e bottiglie di un vino locale chiamato Buttafuoco. Lo scrittore lega questa storia ad un fatto però realmente accaduto: la marina Austrungarica dopo alcuni anni varò una nave chiamandola “Buttafuoco“.
Se si vuole scoprire ancora di più su questo vino, definito anche Elisir di lunga Vita grazie alle sue uve miracolose, è possibile organizzare delle gite con visite presso la sede del Club del Buttafuoco e assaggio delle vigne storiche