Settimana scorsa ha inaugurato a Milano la mostra “LUXUS – Lo Stupore della Bellezza”, a cura di Stefano Zecchi. L’esposizione aperta al pubblico dal 12 luglio al 30 settembre 2018 è allestita nell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale a Milano, seguendo un percorso che illustra i mutamenti dell’idea di lusso negli anni. Zecchi, docente di estetica e autore di molti saggi, crede fortemente nel valore intrinseco del lusso se associato alla bellezza; il lusso ha una valenza etica ed estetica e non soltanto legata al denaro, piuttosto alle emozioni che esso suscita ma è necessario per capire il lusso e il suo valore estetico, avere le competenze culturali adatte: attraverso l’arte (in questo caso una mostra) Zecchi cerca di comunicarci un percorso, di “educarci” allo stupore della bellezza, al lusso.
ln mezzo a questo lusso tra i brand prescelti e protagonisti troviamo l #AmaroneCostasera di #MasiAgricola, l’Amarone Riserva Costasera e lo spumante millesimato riserva #ConteFederico dei Conti #BossiFedrigotti. Masi come espressione di prodotto autentico, che nasce da materie prime selezionate e lavorate con cura racchiudendo l’esperienza e il “saper fare” di una lunga tradizione di famiglia, magico equilibrio tra autenticità, esclusività e prestigio.
I prodotti Masi avranno diverse collocazioni.
Nelle sale di Palazzo Reale sono esposti oggetti antichi e moderni, alcuni provenienti da Musei milanesi altri da case di moda, altri ancora da aziende artigianali di alto livello. Ogni oggetto rappresenta lusso, bellezza, lussuria potere e rimanda talvolta alle differenze sociali.
Nella stanza di ingresso c’è il primo libro aperto con una penna stilografica di qualità superiore della Montegrappa. Lo spettatore viene affascinato dai riflessi di luce dell’antica vetreria di #Venini che comunica, attraverso i suoi oggetti contemporanei presenti in molteplici sale, lo stupore prezioso del lusso.
Il pavimento in vetro fa da specchio di luce e incanta la visione dell’entrata attraverso materiali della prestigiosa azienda #Crystalexe, presente con i suoi allestimenti raffinati ed originali lungo tutto il percorso.
La seconda “Stanza del Palazzo”, è dedicata alle forme originarie con cui veniva pensato, percepito e rappresentato il lusso inteso come potere attraverso la suntuosità degli abiti e la simbolicità degli oggetti: sullo sfondo della stanza le architetture di San Pietro e dell’incoronazione di Napoleone fanno da cornice a un grande profilo scultoreo del Papa d’oro e dal mantello regale dell’Imperatore incoronato con in primo piano le eccellenze preziose del Museo del Castello Sforzesco con le sue arpe settecentesche e i brocchieri delle armerie.
La terza “Stanza del Tesoro” racconta lo stupore della bellezza di fronte a oggetti preziosi e bellissimi: un lusso eccezionale ritenuto un tempo irraggiungibile dal comune mortale poi, nel corso della Storia, considerato sempre più alla portata di uomini e donne, attraverso il lavoro, la capacità d’impresa, il sacrificio: in scena i gioielli preziosi dell’alto artigianato contemporaneo della Maison #RobertoCoin e gli orologi d’oro e di porcellana della collezione inestimabile #PoldiPezzoli.
Nella quarta “Stanza dello Spazio-Tempo” . Non si dice che avere tempo è un lusso? Non si afferma che immaginare viaggi lontani è un lusso dell’anima? Un grande canocchiale e la lente dell’universo ingrandiscono all’occhio dello spettatore l’universo. Gli orologi del lusso contemporaneo firmato #Damiani segnano il fluire del tempo con lo scorrere della sabbia nel vetro.
La quinta “ stanza Cinema” con immagini evocative e parole che raccontano al visitatore il percorso della mostra.
La sesta “Stanza della Luce”e il lusso diventa quell’incantesimo che oltrepassa la notte e supera l’oscurità con immagini luminose . Abiti creati da Federico Sangalli nel suo Atelier ed illuminati dal tessuto in fibra ottica #Dreamlux, creazioni sartoriali di altissima qualità e sapienza artigianale.
Nella settima “Stanza della Vanità” ecco l’era moderna. L’ artista Maurizio Galimberti arreda con originalità la sala. L’atelier #GiuseppeZanotti stupisce il visitatore con i modelli delle sue scarpe che rappresentano il lusso della femminilità contemporanea. Una stanza che si trasforma in una suite di un magnifico albergo a sette stelle, dove tra le vestaglie di seta del Vate D’Annunzio – prestito della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani – e i broccati della manifattura #Rubelli si consumano aperitivi tra caviale, spumante riserva #Masi e prelibatezze adornate da porcellane e argenti, della rinomata Casa #GeminianoCozzi e #Zaramella. Le oreficerie e maioliche del Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco stupiscono per bellezza.
L’ottava “Stanza del Giardino segreto” rappresenta il lusso della bellezza della natura indomabile , che è un mondo che chiede anche di essere protetto. Ecco la mirabilia di Wonderland, il paese delle meraviglie dell’artista anglosassone Kirsty Mitchell, che con la sua opera ha incantato la critica mondiale. Nel giardino, una fontana getta vino di fronte a una bottiglia di 9 litri di Amarone Masi e a figure allegoriche tra fenicotteri rosa perlati e animali incantati.
La nona “Stanza della Maschera” sollecita il visitatore a riflettere su un antico pensiero che se da un lato condanna il lusso con considerazioni morali, dall’altro è proprio il lusso ad appagare un eterno sogno di voluttà e preziosa bellezza. Un’istallazione di maschere artigiane, firmate dall’Atelier di Venezia Antonia Sautter sospese in aria rimandano al dilemma (ispirazione film Stanley Kubrick) Attorno ruotano enigmatici gioielli preziosi di fattura veneziana e le figure scultoree di vetro dei grandi designer contemporanei.
Il lusso è davvero il superfluo, un inutile orpello o un’aspirazione che, moralisticamente repressa, cela un sogno di bellezza che si vorrebbe raggiungere?
Entriamo nella “Stanza della Giostra”, è teatrino della nostra contemporaneità: tutto cambia e ritorna identico, il vecchio e il nuovo si rincorrono come nel giro di una giostrain cui si confondono illusione e verità. E’ la storia del costume( modelli in prestito da Palazzo Morando)
Il ruggito della tigre, prestito del Museo di Storia Naturale, conduce lo spettatore all’ingresso dell’ultima stanza in cui il lusso è rappresentato come lux e Luxuria , lux come luce che illumina la conoscenza di quell’universo che riguarda il bello, il gusto, lo stile; Luxuria invece è l’eccesso, la sensualità che accompagna il piacere della vita. Lux e Luxuria, l’apollineo e il dionisiaco dell’esistenza sono interpretati attraverso il cibo, il vino e i simboli della tentazione: ecco la tavola imperiale – imbandita sul tavolo d’arte realizzato da #Riva1920 in legno millenario – che esibisce il risotto con la foglia d’oro, tipico piatto famoso nel mondo, di Gualtiero Marchesi e si illumina di oro rosso con il pregiato #AmaroneMasi, e la grande gabbia d’oro in cui si avvolge un serpente, pitone reticolato, anch’esso prezioso prestito del Museo di Storia Naturale. Grandi statue dell’illustre scultore contemporaneo #Marcello Pietrantoni, abiti e oggetti strani attraverso immagini curate dal regista contemporaneo Cesare Cicardini, che evocano immagini apollinee e dionisiache di un lusso vissuto come un’esperienza eccentrica, fantasiosa e originale della vita.