Milanese, figlio di ristoratori, aveva da sempre una grande passione per la cucina ed era uno spirito creativo e curioso.
Al termine della scuola dell’obbligo,il piccolo Gualtiero fece un’esperienza lavorativa in Svizzera, a Lucerna, dove gli istituti alberghieri sono da sempre stati riconosciuti i migliori, a St. Moritz al Kulm, rientrò in Italia e riparti’ nuovamente in Francia per studiare “la nouvelle cuisine”: da Ledoyen a Parigi a Le Chapeau Rouge a Digione fino ai fratelli Troisgros a Roanne. Ritorno’ in Italia e nel 1977 inaugurò a Milano il suo primo ristorante con il quale ottenne due stelle nel 1978.
Chiamato da tutti “Il maestro”, Gualtiero Marchesi, è il vero maestro della cucina italiana, è stato il primo chef ad aver rivoluzionato il nostro mondo culinario, trattando la cucina come arte, imponendo ritmi, metodo ed estetica.
Di arte lui è sempre stato appassionato, dalla pittura alla poesia,
alla musica. Non a caso sposò una musicista che divenne anche sua maestra nell’arte sonora. Insieme a lei suonava il pianoforte. I figli del maestro studiano musica, e lui spesso amava ascoltarli.
Un giorno disse «Smetto di suonare perché devo creare una cucina nuova, inconcepibile per il nostro paese; è ora di rivoluzionare le portate, la presentazione, la carta dei vini. Questo è un momento fondamentale, è la rivoluzione culinaria postmusicale!”
Non si è mai fermato, e l’amore per il suo lavoro, la necessità di evolversi per esprimere al meglio questa passione l’hanno visto cimentarsi di continuo in nuovi progetti. Negli anni Novanta, apre un bistrot, un brunch e un caffè sul tetto del Duomo al settimo piano della Rinascente di Milano e a Londra, un Ristorante Gualtiero Marchesi all’interno dell’Hotel Halkin.
Nel 1993, si ritira in campagna, in Franciacorta, creando il Relais & Chateaux L’Albereta di Gualtiero Marchesi.
Nel 2006 crea ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana , ospitata all’interno dello splendido Palazzo Ducale di Colorno, in provincia di Parma , dove si formano cuochi, pasticceri, sommelier, manager della ristorazione provenienti da tutto il mondo . Per lui il miglior metodo per insegnare era “dare l’esempio”, e con Alma è riuscito a dimostrarlo.
Nel 2008, torna a Milano con l’apertura ristorante Teatro alla Scala Il Marchesino, il suo omaggio alla musica, alla famiglia e alla città.
Nel 2011 collabora McDonald’s firmando due ricette di panini e un dessert, a dimostrazione della sua apertura mentale e della voglia di avvicinare anche i giovani con abitudini diverse.
Sono tantissimi i riconoscimenti e i premi ricevuti eppure lui non ha mai perso la sua elegante semplicità.
Nel 1986 viene insignito “Cavaliere della Repubblica” e nello stesso anno gli viene consegnato l’Ambrogino d’Oro, la più alta attestazione di stima della città di Milano. Nel corso della sua attività ha ricevuto, nel 1989, primo in Italia, il premio internazionale “Personnalité de l’année” per la gastronomia.
Nel 1990, a conferma del ruolo che riveste nell’ambito internazionale, viene fregiato dal Ministro della Cultura e della Comunicazione Francese Jack Lang, dell’onorificenza di “Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres”.
Nel 1991 il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga lo nomina “Commendatore”.
Nel 1999 la Regione Lombardia gli consegna il Sigillo “Longobardo d’Oro”, riservato alle più alte personalità lombarde che si sono affermate in Italia e nel Mondo.
Il 30 giugno 2001, gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze dell’Alimentazione all’Universitas Sancti Cyrilli di Roma.
Il 22 ottobre 2002, l’Accademia Internazionale della Gastronomia conferisce a Gualtiero Marchesi il Grand Prix “Mémoire et Gratitude”, il premio più importante dato dall’Accademia allo chef che nella storia ha lasciato un segno, a colui che con impegno e costanza ha rinnovato i concetti della cucina classica fino a determinarne l’evoluzione.
Il 10 ottobre 2012 , l’Università degli studi Parma ha conferito al Maestro Gualtiero Marchesi la Laurea Honoris Causa in Scienze Gastronomiche (prima volta in Italia che un cuoco riceve una Laura Honoris Causa).
Il 18 giugno 2014 inaugura l’Accademia Gualtiero Marchesi in via Bonvesin de la Riva numero 5.
Sorgerà a Varese nel 2018 la “Casa di riposo per cuochi”, progetto fortemente voluto da Marchesi su ispirazione della “Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi”.
ll film documentario sulla sua vita intitolato « Marchesi : The Great Italian » (presentato a Cannes nel 2016) diventerà un cult.
Gualtiero Marchesi era un genio, una persona dotata di una sensibilità estrema, un uomo sempre all’avanguardia eppure anche “d’altri tempi”. Ha saputo distinguersi per un’eleganza abbastanza rara nel suo mondo, un’eleganza fatta di poche cose: cortesia, educazione, spontaneità. Una persona che sapeva cosa dicesse il Galateo, una testa ricca, un uomo dotato di un’intelligenza sopraffina e di un umorismo sagace. L’ho incontrato spesso, in varie occasioni, cerimonie, cene. La sua presenza dava spesso un senso al tutto, sapeva con due parole far sorridere o far riflettere, e in effetti lui stesso diceva che un piatto “deve farti pensare” non solo nutrirti.
Per me è sempre stato “un uomo di altri tempi”, proprio per quella pacatezza con cui esprimeva i concetti, quell’impostazione data anche dagli anni in cui è cresciuto, dall’educazione, dalla cultura. Ho sempre pensato che gli anziani meritassero grande rispetto, perchè portavoce di saggezza, insegnanti a prescindere, perchè hanno visto più vita di te, e Gualtiero Marchesi era un anziano-fanciullo, perchè la sua età gli aveva garantito esperienza e conoscenza ma la sua creatività e grinta lo hanno reso vicino a tutti.
Al di là di quello che ha insegnato nel mondo della cucina, ha lasciato un’impronta di stile, ciò che è davvero più difficile da ereditare.
Questo era per me Gualtiero Marchesi prima di essere il Maestro della Cucina Italiana.