Franco Parentini

Se è troppo complicato imitare un sommelier nella sua abilità a far roteare il calice e non riusciamo a ripetere quei movimenti tanto particolari, nessun problema: è arrivato Gira e Rigira, il calice da degustazione che rivoluziona il modo di analizzare e valutare il vino.

Presentato ieri a  Milano in via Montenapoleone 22, presso lo showroom delle storiche VETRERIE DI EMPOLI, è un   brevetto eccezionale del proprietario  Franco Parentini, che ce ne ha esaltato le qualità in prima persona. Empoli, cosi come altre realtà toscane, rappresenta una grande cultura di artigianalità, e nel bicchiere trova la sua espressione principale.

Dal balcone di Vetrerie Empoli boutique affaccio su Montenapoleone

Calici colorati Vetrerie Empoli

Oliviero Toscani

Le VETRERIE EMPOLI nel tempo sono diventate riferimento per i vetri pregiati e per l’arte a tavola. Il loro primo brevetto fu  bicchiere a secondo del tipo di apparecchiatura si alzava e si abbassava, ora è la volta di Gira e Rigira.
Un piccolo perno “mimetizzato” con il cristallo, oppure volutamente visibile in metallo dorato, all’apice dello stelo e alla base del calice permette, con una lieve carezza del pollice al globo, di farlo ruotare    delicatamente, imprimendo un movimento morbido al vino.
La rotazione consente di affinare la valutazione degli aspetti visivi (limpidezza, colore e consistenza)
delle note olfattive (complessità e gradevolezza) e delle sensazioni gustative (note gliceriche, acidi, Sali
e tannini) del vino.
“‘Gira e rigira”  consente, conversando a tavola, di far decantare il vino con un movimento elegante e naturale, è sia strumento di “lavoro” che gioco. E’ un bicchiere che “dà gioia”, fa sprigionare i profumi.
La comunicazione è curata da Oliviero Toscani,  che dichiara:”  Qui si coniuga un’idea geniale con una eccellente abilità artigianale e il connubio è di grande efficacia” e ricorda una frase di Angelo Gaia “Il vino più buono del mondo nel bicchiere sbagliato non sarà buono”. 

Non so se sarà un successo o meno, di sicuro per me è stato un momento elegante, quasi ipnotico  osservare quei calici roteanti posati sul tavolo.

 

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