Veuve Clicquot è stato il protagonista di una serata davvero speciale all’interno dello storico Peck di Milano, in Via Spadari. Lo Chef de Caves Dominique Demarville ci ha orgogliosamente presentato il nuovo Champagne della prestigiosa Maison, da lui creato usando esclusivamente i suoi preziosi vini di riserva, quelli per per lui hanno più savoir-faire, arrivando alla quintessenza del Brut Yellow Label. “Per creare un nuovo assemblaggio ci vuole tempo, creatività. Questo champagne si chiama extra old per la sua grande maturazione”
Grazie a questi vini di riserva che risalgono addirittura all’annata 1988, Extra Brut Extra Old è uno Champagne interamente innovativo. L’assemblaggio Veuve Clicquot Extra Brut Extra Old è prodotto interamente con vini di riserva di sei annate – 1988, 1996, 2006, 2008, 2009 e 2010 – scelti per la loro freschezza, generosità e struttura.
Profondità, purezza e forza espressiva ma anche freschezza grazie ad un affinamento per un minimo di tre anni sulle fecce fini in grandi tini di acciaio. Un’altra fase di maturazione inizia per l’Extra Brut Extra Old imbottigliato, rimanendo sui lieviti nelle cantine della Maison per altri tre anni prima della sboccatura. Riflettendo la corposa ricchezza dei vini di riserva in Extra Brut Extra Old, l’assemblaggio riceve un dosaggio molto basso di soli 3g di zucchero/l.
Una bollicina molto fine, un perlage di delicata eleganza. Le note olfattive richiamano sentori di frutti estivi maturi e delicate note di lievito insieme ad agrumi canditi, ammorbiditi dall’aroma tostato che è sempre un segno distintivo degli Champagne Veuve Clicquot.
Un prodotto classico e versatile, sia per aperitivi che pranzi e cene, che ben si colloca nella prestigiosa cantina di Peck, dove tra gli scaffali si nascondono tesori, vini di grande livello, vini invecchiati ed etichette rare, tutto accuratamente selezionato negli anni.
Dominique esprime tutto il suo compiacimento nel raccontarci questa nuova favola della Maison. E’ una persona estremamente gentile e affabile, come i suoi champagne. Durante la cena mi racconta quanta dedizione, energia, concentrazione ci vogliono nel suo ruolo di Chef du Cave, un lavoro che ama moltissimo e lo si percepisce, anche se confessa di preferire decisamente stare in mezzo alle sue vigne, che non fare il “marketing”.
Gli chiedo quali desideri ulteriori possa avere , se ha uno o più sogni nel cassetto. “Amo tantissimo il giardinaggio, sto già curando in casa con mia moglie un orto; voglio prendermene sempre più cura in futuro, far crescere legumi, verdura e alberi da frutto. Voglio anche delle galline per avere uova fresche tutti i giorni per me e gli amici. Un secondo sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo poliziesco”.
La serata si conclude con una sorpresa nei nostri calici: Vevuve Cliquot 1989. Cheers!