Ravenna, città patrimonio dell’Unesco, con luoghi d’arte e cultura unici e il mare vicino, rimane per certi versi “Amarcord”, ed è anche questo il suo fascino, conservando tradizioni e storie di vita senza tempo. E’ una città che mi sorprende ogni volta che la vado a visitare, lasciandomi un pezzo della sua anima. Difficile catalogarla, meglio viverla, insieme alla sua gente, alla sua mentalità, nelle contraddizioni e nelle tante sfaccettature e nell’impegno sociale che spesso la distingue. Ed è di questo impegno che parlerò qui, espresso con la cultura del cibo nel rispetto di legalità e territorio.
La Cena benefica a ricordo delle vittime della strage di Capaci lo scorso Venerdì 7 aprile presso il Ristorante la Campaza , ha suscitato commozione ma mandato anche messaggi importanti.
Il Dott. Leonardo Guarnotta, già presidente del Tribunale di Palermo e componente del Pool antimafia insieme a Falcone e Borsellino, ha voluto onorare i colleghi che ha perso, con un discorso molto sentito e pieno di affetto, talvolta interrompendosi commosso.
Ma nel ricordo di ciò che è accaduto nel segno del male, ha anche espresso un suo desiderio di impegno concreto da parte di tutti nella lotta alla cultura della violenza, violenza che va prevenuta, con un cambiamento culturale, un impegno civile che parte dalle scuole, le università, le strutture, le aziende, i comuni…Siamo in una società dove certi valori sembrano smarriti, ma dobbiamo continuare a lottare per salvaguardarli e chiederci sempre se abbiamo veramente fatto il nostro dovere. E’ necessario dare un contributo anche nel nostro quotidiano, fatto di gesti piccoli ma importanti.
A testimonianza di questo impegno, ha parlato anche l’ospite Chef Pietro Parisi, che nonostante un’esperienza alle spalle fatta di “stelle” con Marchesi a Milano, con Ducasse a Parigi , dove rimane per 5 anni (dai 18 ai 23) e un periodo di due anni a Dubai come chef in uno degli hotel più lussuosi al mondo, ha scelto di “tornare nella sua terra”in Campania, lasciata a soli 14 anni.
“Pensavo di aver raggiunto il mio obbiettivo, una volta arrivato a lavorare in un ristorante stellato, con uno stipendio molto alto, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Mi mancavano le mie origini, mi mancava la mia terra e soprattutto quelle tradizioni che appartenevano alla mia famiglia. Cosi, controcorrente, ho deciso di ritornare al mio Paese nel 2005 ed esserne parte integrante. Un paese dove la cultura del cibo è fondamentale, una terra del sud, terra che può esserti nemica, ma io ci voglio credere. In questi 12 anni mi sono dedicato al mio progetto “folle” e ora ho 5 ristoranti in cui faccio lavorare 33 ragazzi della mia terra. Quello che cerco di trasmettere a tutti è che anche il commensale è influente nel futuro del nostro territorio. Saper scegliere un ristorante, indagando sulle materie prime utilizzate, dove compra lo chef o chi per lui, da dove arriva quel prodotto? Il grano per la pasta, il pomodoro, sono italiani?”
Durante lo showcooking ha preparato un semplice spaghetto al pomodoro, “questo è il piatto che rappresenta l’Italia, il mio paese. Un paese i cui frutti vanno rispettati e riportati in alto. Difendendo il made in Italy, compiamo un gesto di rispetto per la nostra terra”.
Una filosofia che sicuramente trova riscontro nel ristorante che ha ospitato la serata.
Gilles Donzellini, titolare della Campaza di Ravenna, gestisce insieme alla compagna Anna, alla famiglia e un team affiatato, un’attività complessa per la sua grandezza ma genuina sotto ogni aspetto.
L’accoglienza, sempre calorosa , complice l’essenza romagnola del luogo. Un’atmosfera vivace ma al contempo elegante, un menù vario ma sottoposto ai ritmi dei prodotti di stagione. Un ristorante che regala a Ravenna un grande motivo di orgoglio, per la costanza nell’impegno, per la sua apertura, per il contributo concreto che offre alle associazioni in città, per la cura con cui mantiene la bellezza del parco in cui è immerso, per la qualità e genuinità dei prodotti che rappresentano la romagna e non solo.
Le materie prime sono di livello alto, la cucina è impeccabile, il pesce freschissimo. Una gerarchia in brigata quasi militare ma con un affiatamento raro.
Mi stupisce che un ristorante con una tale capienza (1200 posti) abbia sempre le sale con una mis en place impeccabile, cerimoniosa solo se serve e comunque sempre raffinata nella sua semplicità.Tutti i membri del ristorante hanno contribuito a rendere ancora più speciale l’evento, accompagnando lo Chef nelle preparazioni e regalando un servizio impeccabile insieme agli altri piatti, tutti cucinati al momento con prodotti del territorio.
Anche un ristorante è parte in causa della bellezza di un luogo, il cibo è cultura.
Tra gli ospiti Cristina Mazzavillani Muti presidente di Ravenna Festival, Sorella Monica Dialuce Gambino Ispettrice Nazionale della Croce Rossa Italiana e il campione motociclista Marco Melandri.