La mia intervista :
1) cosa la colpisce di più nelle dichiarazioni dei suoi pazienti?
Col tempo e con l’esperienza professionale, potrei dire che mi colpiscono sempre di meno le dichiarazioni di chi viene in consulenza o in psicoterapia da me. Continua, invece, a colpirmi il vissuto umano e di sofferenza personale con cui vengono accompagnate tali dichiarazioni.
Mi colpiscono nella giusta empatia che un psicoterapeuta deve avere nei confronti del disagio e della sofferenza psicologica2) esiste una cura per chi soffre molto nelle separazioni o al’interno di una relazione
Si esiste una cura che può sia arrivare a contenere la sofferenza, sia a superarla del tutto.
Il primo aspetto di tale ‘cura’ è prendere consapevolezza sia della sofferenza stessa e non ricondurla ad un normale ed inevitabile soffrire per l’amore, sia prendere consapevolezza dell’utilità di chiedere un aiuto esterno di tipo professionale.
Dopo questa fase di consapevolezza e l’entrata in terapia segue una fase analitica di ricerca ed approfondimento delle cause attuali e remote che hanno portato al disagio e/o sofferenza attuale e che spesso originano nel proprio passato affettivo e relazionale
Infine bisogna tradurre il tutto in pensieri e comportamenti che aiutano a superare il ‘mal d’amore’. La sola analisi se non è seguita da un graduale cambiamento dei propri schemi relazionali, si dimostra infruttifera3) cosa si aspettano da uno psicoterapeuta ” i malati di dipendenza affettiva” ?
Sarebbe ovvio rispondere: ‘la guarigione totale dalla dipendenza’. Ma spesso si accontentano anche di essere meno dipendenti o il contenimento di tale dipendenza. Paradossalmente amare in ‘maniera un pò dipendente’ può essere anche il loro modo sano di amare.
4) data la lunga esperienza con in casi legati ai “comportamenti di dipendenza affettiva” traducibili in sofferenze amorose, si sentirebbe di dare speranze a chi crede nell’amore vero?
Assolutamente si. Ma dobbiamo intenderci che cosa intendiamo come amore vero.
E qui le rispondo con la seguente citazione:
“L’amore è una pazzia temporanea, erutta come un vulcano e poi si placa. E quando accade, bisogna prendere una decisione.Devi capire se le vostre radici si sono intrecciate al punto da rendere inconcepibile una separazione. Perché questo è l’amore.
Non è l’ardore, l’eccitazione, le imperiture promesse d’eterna passione, il desiderio di accoppiarsi in ogni minuto del giorno. Non è restare sveglia la notte a immaginare che lui baci ogni angoletto del tuo corpo.
No, non arrossire, ti sto dicendo qualche verità. Questo è semplicemente essere innamorati, una cosa che sa fare qualunque sciocco.
L’amore è ciò che resta quando l’innamoramento si è bruciato; ed è sia un’arte, sia un caso fortunato.
Tua madre ed io avevamo questa fortuna, avevamo radici che si protendevano sottoterra una verso l’altra, e quando tutti i bei fiori caddero dai rami, scoprimmo che eravamo un albero solo, non due.
Ma, a volte, i petali cadono senza che le radici si siano intrecciate.
(“Il mandolino del capitano Corelli” – Louis De Bernieres)