Questi sono solo tre rappresentanti dell’esercito delle 200 Cesarine (e Cesarini) che, dal Friuli alla Sicilia, offrono al turista e al concittadino “nostalgico” gli autentici sapori del territorio italiano: cuoche per passione e per diletto che aprono le loro case e le loro tavole dando vita a un itinerario del gusto che ha dato il via all’homefood tourism Made in Italy.
Un vero e proprio fenomeno culturale molto apprezzato dal turista straniero in cerca di autenticità ed esperienze della tradizione italiana. Provengono da Francia, UK e USA i clienti tipici di questa rete di cuoche-massaie che aprono le porte della loro casa e che, attraverso la loro cucina, raccontano e condividono la sua storia e una parte del patrimonio culturale italiano. Un modo alternativo per i turisti di apprezzare le eccellenze enogastronomiche del Belpaese e scoprire le sue storie.
Ambasciatrici del gusto e dei valori delle culture regionali del territorio a cui sono legate le Cesarine sono state “adottate” oltreoceano: celebrate più di una volta dal New York Times, ospiti delle sedi americane di Google per insegnare i segreti della cucina italiana e ambasciatrici poche settimane fa, a New York, della “Settimana della cucina italiana nel mondo”.
LE CESARINE E IL NUOVO TREND DEL FOOD TOURISM
Gli stranieri le adorano! Ma per chiunque volesse scoprire le vere e antiche ricette italiane con sapori di ogni regione, in maniera originale e molto efficace può “prenotare” le cesarine!
Un vero e proprio network di cuoche e cuochi, per passione s’intende, organizzato anche con una piattaforma di prenotazioni (www.cesarine.it).
Un modo diverso di far conoscere l’Italia, poichè il cibo è cultura di un popolo.
Così, da Nord a Sud un vero e proprio patrimonio artistico meno visibile, ma altrettanto ricco di sfumature, che consente di girare l’Italia attraverso le tavole di un unico, grande e vario, ristorante diffuso. Dislocate su tutto il territorio nazionale e selezionate da Home Food, un’associazione fondata nel 2004 -con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e con la collaborazione dell’Università di Bologna- ad oggi sono più di 200 le Cesarine – che un tempo era il nome comune dato alle massaie romagnole- che organizzano nelle loro case, in più di 90 città italiane, piccoli e grandi eventi mettendo la loro esperienza a diposizione degli ospiti per regalare un’esperienza autentica, all’insegna della qualità e del gusto ( zuppe imperiali, tortelli di patate e magnifiche rose di Parma: sono gli antichi piatti, a volte quasi dimenticati, cucinati da Mario Antonio nella sua casa di Bologna in cui accoglie e organizza corsi, C’è poi Mara da Forlì che da oltre 20 anni invita a cena le compagnie teatrali di passaggio per la sua città a cui propone i suoi crostini della nonna, tortelli alle erbe di stagione e ossicini di pollo fritti gustati da Rossella Falck, Giorgio Gaber, Alessandro Gassman e Michele Placido)