–Quest’anno si celebrano i 300 anni dalla pubblicazione del Bando che delimitava la zona di produzione del Chianti (oggi Chianti Classico).
E’ Siena, una delle due capitali del Gallo Nero, che ha visto concludersi l’anno di celebrazioni del Chianti Classico per i suoi trecento anni con un appuntamento ormai tradizionale della città del palio, il Mercato nel Campo, tenutosi a Piazza del Campo nel primo fine settimana di dicembre.
Il Chianti Classico rappresenta un vero e proprio “distretto produttivo”, oltre che un’eccellenza riconosciuta nel mondo, da trecento anni.
E’ una singolare leggenda, ambientata nel periodo medievale, a narrare che fu il comportamento di un gallo nero a decidere il destino dei confini politici dell’intero territorio chiantigiano, quando le Repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l’una sull’altra.
Il territorio del Chianti, proprio perché intermedio alle due città, era oggetto di dispute continue. Per porre fine alle contese e stabilire un confine definitivo, venne adottato un bizzarro sistema. Si convenne difar partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro.
La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale d’avvio sarebbe stato il canto di un gallo.
Nei preparativi dell’evento doveva pertanto essere decisiva la scelta del gallo,
più che quella del destriero e del cavaliere. I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso in una piccola
e buia stia pressoché digiuno per così tanti giorni da farlo esasperare.
Il giorno fatidico della partenza, non appena fu tolto dalla stia, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire Immediatamente e con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime
luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente,gli permise di partire. Ma dato il notevole ritardo che aveva accumulato nei confronti dell’antagonista, il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l’altro cavaliere Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica Fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena stessa.